Di che cosa mi sto lamentando, di preciso?

Gli investimenti

L'Italia è abbastanza indietro se andiamo a guardare gli investimenti nel settore tech:

Grafico da https://stateofeuropeantech.com/chapter-2/countries-subchapter-2#C2-2-slowdown

Siamo strizzati in mezzo a paesi molto piccoli - la Danimarca ha 6 milioni di abitanti e un PIL pari a $400M, il Belgio 12 milioni di abitanti e circa $480M di PIL. L'Italia, con 60 milioni di abitanti e $2000M di PIL, dovrebbe trovarsi ben più in alto, considerando che la Svizzera ha 1/7 dei nostri abitanti e la metà del nostro PIL.

Il modo di lavorare

Se parlate di informatica (in particolare) in Italia, troverete molta gente che lavora in piccole-medie imprese, specialmente di consulenza, con, non di rado, molti livelli di vendita-e-rivendita di lavoro tra il committente, un'azienda di consulenza grande, e altre sotto-aziende. Questo, a mio parere, é il nocciolo del problema. Non è che siamo stupidi; siamo soltanto rimasti un po' indietro.

In Italia ci sono ben poche aziende di prodotto nel campo tecnologico, e quelle che ci sono sono piuttosto recenti. Una grande quantità di persone del settore informatico ha lavorato a lungo proprio nella consulenza, e molti altri, han trascorso gran parte della loro vita lavorativa in body rental. Ero fra gli organizzatori della prima Pycon Italia a Firenze, nel 2007, e ben ricordo come la maggior parte dei presenti, sia partecipanti che organizzatori, fossero consulenti, e molte grandi aziende, per le loro esigenze IT, li compravano "un tanto al chilo", oppure compravano i progetti "a corpo" con proposte economiche "aggressive" - che di solito significa che i problemi, anche quelli dell'azienda committente, se li sorbivano i consulenti.

Io stesso, per molti anni, ho fatto parte di un'azienda che era essenzialmente un dipartimento di sviluppo software per alcune grosse telco italiane. Anni e anni di sviluppi per un ampio di team di persone che avevano sviluppato un know-how incredibile dell'infrastruttura del cliente - cliente che, ad un certo punto, non poteva più fare a meno dei suoi consulenti.

Non ho niente contro la consulenza, che ha pro e contro (avrei più di qualcosa da dire sul body rental, ma è un argomento a parte) ma il punto è: molte aziende, per molti anni, non hanno mai avuto la necessità di gestire una forza lavoro specializzata nel reparto IT. I consulenti fanno tutto, ed è sufficiente un po' di cosiddetto IT strategico interno all'azienda. L'IT, in fondo, è solo un aspetto dell'azienda, che si può tranquillamente dare in outsourcing, come le pulizie degli uffici o la fornitura del caffè. Ma da consulente non è necessaria una grande visione del prodotto, che resta in capo al committente; e non sempre si trattano troppo bene i dipendenti, che possono cambiare spesso.

Ma le cose cambiano. Negli ultimi quindic'anni l'IT passa da essere un dipartimento a caso, e potenzialmente un centro di costo, ad essere al centro della crescita e dello sviluppo ("software is eating the world") delle aziende. Le grandi aziende non vogliono restare indietro e vogliono assumere: al posto di un consulente, un dipendente. Ma, in molti casi, il cambiamento termina lì: struttura e management restano spesso inalterati. Il manager di turno prima si rivolgeva a dei consulenti, ora tratta allo stesso modo i dipendenti.

Le aziende di prodotto italiane si evolvono spesso da una matrice industriale o di servizi "vecchia scuola" (es. banche, assicurazioni, ma anche produzione industriali), ma senza essere contornate da altre aziende tech tramite le quali possa avvenire una contaminazione; sono, in un certo senso, autoreferenziali. Non vanno a migliorare perché tanto non ci sono davvero avversari migliori di te che possano fare di meglio; l'ambiente è questo.

Ma il passaggio dall'avere una piccola branca della tua azienda che lavora nell'IT ad avere l'IT come centro dell'azienda, e dall'avere una schiera di consulenti a un gruppo di dipendenti è tutt'altro che scontata. Avere un reparto IT non significa soltanto assumere "persone che capiscono di informatica": bisogna organizzare una squadra e mantenerla motivata.

Questo tipo di abilità è, a mio avviso, quasi del tutto inesistente nel panorama IT italiano. Non sappiamo fare i manager, non sappiamo costruire una struttura gestionale adeguata. Ma, come disse qualche saggio, il management é un male necessario; in un'azienda non gestita emergono spesso pattern di "gestione ombra" non ufficiali, decisamente complicati da interpretare e da cambiare e, soprattutto, che non scalano.

Nei prossimi articoli andremo ad esaminare alcuni temi di management, con esempi pratici di buona e mala gestione!